Sera a cena con un vecchio amico, pausa tra le croste della pizza nel piatto. Lui guarda il suo smartphone, poi bevendo un sorso di birra butta lì: cosa significano i diavoli e le rane che mi mandi? Rane e diavoli?! Cado dalle nuvole, rido e metto sul tavolo il mio vecchio Nokia vintage, con tasti e numeri oramai usurati. Gli faccio vedere gli unici simboli posseduti: faccia sorridente, faccia con gli occhiali, faccia con gli occhi sberluccicanti... Smiley gialli. Così scopro che cellulari diversi e più evoluti hanno tradotto le mie spedizioni a loro modo. Nei messaggi ho mandato in giro rane, diavoli, conigli, esseri portatori di domande oltre le mie intenzioni... Avrò creato incidenti diplomatici o fraintendimenti? Accidenti, io che uso maiuscole e minuscole anche negli sms, le virgole, che non abbrevio le parole perché per me le parole e la lingua italiana non vanno tradite. Mi sono qualche volta fatta aiutare e fidata di quegli “smartis” con occhi e bocca: incautamente. Allora, a tutti i miei contatti che hanno ricevuto enigmatici animaletti vi svelo le incompatibilità telematiche e prometto che invece di mandarvi un emissario dalla preistoria continuerò a chiamarvi.